Sunday, April 29, 2007



Ho voglia di un bel tavolo
non sono importanti le dimensioni
ciò che conta è l'astante
disposto a sorbirsi
teorie, elucubrazioni, parole allo stato brado
cazzate
Un tavolo quadrato, quelli tondi mi danno ai nervi
l'angolo da il senso
del confine
dell'ottusità
del definito
Due sedie, altre non ne servono
comode possibilmente
e con l'asse dove appoggiare i piedi
Sul tavolo una bottiglia o due che sia di tutto
meno che acqua minerale
se superalcolico è meglio
e se grappa meglio di tutto
le bevo d'un sorso
come se fosse acqua
ci sono abituato
la bevo con rabbia
perchè così si fa, oppure con calma estrema
tanto non cambia la sostanza
L' astanre è persona paziente
ascolta senza tema le mille cose
dette e ridette
qualche battuta e qualche parola amara
e attorno a quel tavolo ben pochi baci
la preminenza
ai fatti
Sul tavolo ci sono pure loro
e non dovrebbero esserci
venti puttane che non aspettano
altro d'esser fumate
tutte quante
con lussuria estrema
perchè la parola s'accompangna
al bicchierino
e quello alla sigaretta fumante fra le dita
tendenza involutiva è vero
ma nel post amica cara
mi sia concessa la licenza
il pensiero è quello e non posso farci nulla
La notte è quieta, i rumori soffusi
e la colonna sonora sono i respiri
di questa notte vorrei godere l'aria
ma il grigio perpetuo
mi segue come faina
e azzanna
alla gola perchè non ha pietà
e allora per combattere il colore
e questa disposizione d'animo
ci vuole un tavolo
un'astante paziente
una bottiglia di grappa, la mia
di vino, la sua
delle sedie comode
venti bagasce da fumare
e mille parole sparse a destra e a manca
forse così il grigio s'allontana
in una notte fra aprile e maggio
in cui attendo
l'evolversi degli eventi
ed il contatto
forte e sicuro,
dolce delle mani
della donna
che amo

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