Tuesday, December 09, 2008

certe volte vorrei entrare nella testa di mio figlio, capire in cosa sbaglio e dove sbaglio, sapere che pensa o cosa vuole, perchè a parlare di ciò che io suppongo sia un disagio non è facile. per certe cose è come la madre, non gliene faccio una colpa beninteso, ma tiene tutto dentro, non esplica, parla poco e le nostre telefonate durano il tempo stretto necessario per darsi notizie sufficienti a capire l'andazzo della giornata. con lui è vero, sono severo a tratti aspro, ma ho sempre manifestato quello che provo, ci si vede poco, molto poco, e lui è come una palla da tennis, che rimbalza di casa in casa. vorrei entrare nella sua testa e cercare di capire se sono amato o solo sopportato, perchè a non saperle certe cose ci si diventa matti o forse sono io che mi creo mille problemi e mille sensi di colpa. viki è un bimbo intelligente, ma paga la colpa non sua di diatribe che non gli appartengono, paga gli egoismi e un mileu sociale che lo rendono pauroso del mondo esterno, la sua è una mente fertile e manipolabile, vittima di contrapposizioni e meschinerie, sono onesto con me stesso perchè non l'ho mai messo contro la madre, ma so di per certo che non c'è simmetria d'azione in questo senso, non l'ho mai messo contro chi entrava a far parte di quel nucleo clanico di cui facevo parte anch'io, perchè non c'è peggior cosa che creare odi e inimicizie, ma so che anche in questo caso certi patti vengono disattesi. agire nello stesso modo? bella domanda! no, non credo proprio, potrei farlo per difendermi, per dare un'immagine diversa da quella descritta, ma non me la sento di soffiare sulla fiamma, non me la sento.vorrei entrare in quella testa santa e vorrei capire per poter agire, vorrei parlare.dio, quanto mi manca

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